Aldifuori...

Colei che nessuno arruola e che è guidata soltanto da una natura impulsiva, la passionale complessa,
la fuorilegge, la fuori da ogni scuola, l'isolata ricercatrice dell'aldilà...

venerdì 13 gennaio 2012

Volere tutto, qui ed ora

L'En Dehors (L'Al di Fuori) è stata un rivista francese anarco-individualista che ha visto la luce in due momenti: dal 1891 al 1893, edito da Zo d'Axa («L'Endehors»), e dal 1922 al 1939, edito da Emile Armand («l'en dehors»).
Questo settimanale di Zo d'Axa a partire dal 1891, si avvalse della collaborazione di Octave Mirbeau, Sébastien Faure, Errico Malatesta, Louise Michel, ecc.
L'ambizione di Zo d'Axa era quella di creare un giornale in cui fosse possibile parlare liberamente di tutto e di tutti: un giornale ed un gruppo di persone senza una linea politica precisa, senza gerarchia e di assoluta libertà artistica. Rivista dal titolo insolito, portava un'impaginazione detta "all'americana" e la seguente epigrafe:
«Colui che nessuno arruola e che è guidato soltanto da una natura impulsiva, il passionale complesso, il fuorilegge, il fuori da ogni scuola, l'isolato ricercatore dell'aldilà»
L'"oltre-al di là" che la rivista intendeva promuovere non é quello delle svariate ideologie che promettono la felicità in un futuro più o meno prossimo, quanto piuttosto vivere il presente intensamente, volere tutto ed immediatamente. 
L'"oltre-al di là" qui ed ora!:


«Vivere per l'ora presente, fuori dal miraggio delle società future; vivere e palpare quest'esistenza nel piacere altero della battaglia sociale. E' più che uno stato spirituale: è un modo d'essere - ed immediatamente».

 Ritrovatosi a pubblicare nell'epoca della propaganda col fatto, «L'Endehors» diventò rapidamente il bersaglio delle autorità e subì numerose perquisizioni, persecuzioni e sequestri. Zo d'Axa ed altri furono per questo condannati. Dopo l'arresto di Ravachol (1892) e dei suoi compagni, Zo d'Axa lanciò una sottoscrizione per i figli dei detenuti e distribuì il denaro alle famiglie, cosa che portò al suo arresto per «partecipazione ad associazione a delinquere». Imprigionato a Mazas, venne rimesso in libertà provvisoria dopo un mese, al che dichiarò ironicamente all'uscita di prigione: «La nostra povera libertà, sempre provvisoria».
Il settimanale cessò le pubblicazioni al suo 91° numero nel febbraio del 1893.

Nessun commento:

Posta un commento